Organetto a 2 bassi con tastiera microtonale

Aperto da Organetto1, Giugno 17, 2011, 04:33:25 PM

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Organetto1

Si sa che la voce umana ha un\'estensione più o meno di tre ottave. Sulla base di questo dato naturale e le sfumature microtonali che è possibile realizzare con la voce umana, che è l\'antenata di tutti gli strumenti musicali, sarebbe più razionale suddividere l\'ottava, anziché con i dodici suoni del nostro sistema temperato...con ventiquattro note, alla distanza di circa due unità l\'una dall\'altra! Questo consentirebbe di eseguire quelle sfumature sottili di melodie non raggiungibili con gli ordinari strumenti. Fermo restando la disposizione delle sette note naturali, quindi, si potrebbe operare una suddivisione microtonale, che avrebbe uno sviluppo più che altro riferito all\'estensione della voce umana. E\' possibile realizzare un organetto cosiffatto? Direi proprio di sì e si farebbe beffe del violino, che proprio tanto si avvicina a questo modello inusitato. In questo caso occorrerebbe creare una tastiera a tre file di dodici bottoni ciascuna (12x3=36 bitonici, cioè 72 note corrispondenti al modello citato di tre ottave microtonali). Per l\'esecuzione del ritmo, che pure non è da relegare al binario e ternario tradizionali, bastano i due bassi.
Spero che queste osservazioni non vengano fraintese, ma servano a sviluppare il nostro modo di vedere le cose, al di là dell\'ordinario.
 

admin

Un sistema del genere è stato già applicato al  clavicembalo dove si aveva una scala naturale, una alterata con Diesis, l\'altra con Bemolli e si avevano le differenze tra suoni che oggi definiamo OMOLOGHI, questa differenza veniva calcolata in COMMA, per capirci il do# suonava diverso da REb perché tra i due suoni ci stava una differenza di COMMA, poi questo fu tutto cancellato dal sistema TEMPERATO.
Questa musica può essere di una riscoperta di sonorità perdute, ma ATTENZIONE!!!!!  essendo abituati fin dalla nascita ed ancora prima della nascita a sentire tutta la musica nel sistema equabile, per noi il tutto sembrerà \"stonato\".
In ogni caso è importante sperimentare, buon lavoro e buona Musica
Mario Carbone

Organetto1

Forse non sono riuscito a spiegare bene ciò che intendevo dire. Voglio fare un esempio, da cui mi aspetto osservazioni e critiche. Supponiamo che si voglia esprimere sotto forma musicale il canto dell\'usignolo. Utilizzando uno strumento assai limitato, come può essere l\'organetto diatonico, sarà un\'impresa assai ardua. Sicuramente non si riuscirà ad eseguire le necessarie sfumature del canto. La cosa dovrebbe funzionare meglio con il pianoforte, ma anche con  questo strumento alla fine non si risolverà il problema delle sfumature. Con il violino sembrerà che finalmente sia possibile eseguire tutte le sfumature che vogliamo, ma non sarà così perché usando il sistema temperato si utilizzano pur sempre le dodici note che il sistema stabilisce, ovviando al fatto dei suoni omologhi che l\'orecchio umano si è abituato a credere alla stessa altezza. Il problema, a mio avviso, potrebbe essere risolto con una ulteriore suddivisione del tono e, quindi, del semitono. Voglio dire che, anziché suddividere, ad esempio, il tono in due semitoni, lo si dovrebbe suddividere in quattro mezzi semitoni. Questo comporterebbe di eseguire la più lieve sfumatura di espressione musicale. E\' vero che ci siamo abituati a sentire tutta la musica nel sistema equabile, ma questo non significa che solo queste sono le possibilità del sistema. E\' come dire che chi ha solo ed esclusivamente conosciuto melodie diatoniche, non possa concepire melodie più complesse con l\'aggiunta delle note cromatiche!
A me sembra che la musica di Bach voglia proprio essere un \"preludio\" all\'assunzione di tale sistema. Il fatto di stabilire un tema su cui poi ci ricama sopra, direi \"all\'infinito\", riproponendolo in senso evolutivo, mi fa credere che la sua musica divina sia stata realizzata in modo limitativo, a causa delle scarse possibilità del sistema temperato ad esprimere le divine sfumature che il suo genio musicale concepiva.
 

Organetto1

L\'abitudine è una dittatrice impietosa.
 

Organetto1

Con una qualsiasi scala microtonale è possibile eseguire tutta la musica che conosciamo, di tutti i generi, perché le sette note rimangono pur sempre fondamentali e i semitoni coincidenti con il sistema equabile, ignorando, se si vuole, i mezzi semitoni. Questi ultimi entrano in ballo quando si tratta di eseguire motivi che richiedono la più lieve sfumatura di espressione musicale. Essi riguardano semplicemente una maggiore suddivisione degli spazi tra una nota e l\'altra, con l\'introduzione dei mezzi semitoni. Che cosa cambia? Niente! Si hanno soltanto maggiori possibilità d\'interpretare con più esattezza gli insiemi di suoni, ad esempio, che ci provengono dal meraviglioso mondo naturale in cui viviamo. Alla stessa maniera, si potrebbero rendere le composizioni più articolate nell\'espressività legata ai diversi stati d\'animo, etc.
Ciò che sostiene Musica 11 è vero, perché se noi applichiamo i mezzi semitoni alle melodie che conosciamo ne verrebbe fuori una stonatura, ma essi non vanno applicati necessariamente alla musica folkloristica. Esiste tutt\'altra musica!
 

mimmo21

Ciao Organetto1 [:)] mi permetto di intromettermi nel discorso...

Mi sono interessato a questo argomento un po\' di tempo fa, incuriosendomi molto. Premesso che sono un appassionato di musica Progressive, quindi alquanto \"strana\", mi sento di affermare, concordando con \"musica11\", che il sistema microtonale non può risultare il migliore da prendere in considerazione. O per lo meno non adesso. Questo perchè il sistema delle \"note tra le fessure del pianoforte\" richiederebbe una rivoluzione musicale radicale. L\'armonia subirebbe drastici cambiamenti, gli intervalli non sarebbero più gli stessi... Ho sperimentato io stesso un sistema di notazione basato su scala esadecafonica, quindi 16 note in un\'ottava: il sistema ARMODUE, non so se ne hai mai sentito parlare. Ebbene, pur riuscendo a ricavare nuove forme di armonizzazione, difficilmente sono potuto andare incontro a melodie che siano tali, ovvero piacevoli all\'orecchio: se non riducendomi comunque al sistema dodecafonico. Tutto ciò con una tastiera opportunamente intonata tramite midi. Poi, come ho già detto, da appassionato di Progressive, posso dirti che strumenti che suonino in microtoni esistono di già, violino escluso: i sintetizzatori (Moog) ed il Theremin. Quest\'ultimo si basa sulla variazione di un campo magnetico in concomitanza ad un impulso elettrico che si tramuta in suono. L\'intonazione, in questo particolare strumento, non cambia mai drasticamente, ma sempre in modo legato, ovvero percorrendo tutto l\'udibile umano. Per quento riguarda i sintetizzatori, tramite le Bending Wheel si ottiene lo stesso risultato. In conclusione, io ritengo che un sistema microtonale ora come ora non sia pienamente attuabile se non in sprazzi in mezzo all\'impiantato sistema equabile. Ma non per conservazione del passato; semplicemente perchè non siamo ancora pronti al cambiamento. Io sono il primo ad appoggiare l\'innovazione, ma capirai che un rivoluzionario sistema musicale prevederà anche un ri-adattamento degli strumenti musicali (pianoforti con più tasti neri/bianchi, a seconda del sistema scelto), e quindi ingenti investimenti... da parte di chi? In ultima battuta, mi trovo decisamente in contrasto con l\'applicazione della microtonalità all\'organetto; primo, perchè si andrebbe ad intaccare un patrimonio storico dal peso importantissimo; secondo, perchè, per me, la bellezza e la difficoltà dell\'organetto sta proprio nel riuscire ad estrapolare da una scala diatonica le più svariate composizioni... la suddivisione microcromatica lasciamola ad altri strumenti... [:)]
Tutto questo, ovviamente, secondo il mio modesto e sindacabile parere...

Detto ciò, ti appoggio pienamente nel tuo spirito di innovazione [:D]
 

admin

Il sistema EQUABILE è ormai nel nostro DNA, sentire uno strumento che va su note non convenzionali ci da il senso di stonatura,.
La ricerca è sempre importante ma va contestualizzata, io ad esempio la utilizzerei nella musica teatrale dove si vogliono creare effetti particolari, ma non su musica già esistente su musica creata in funzione all\'uso ed allo strumento.
In merito ti consiglio di leggere \"L\'opera senza canto\" di Giovanni Tamborrino
http://digilander.libero.it/dinoiol/operasenzacanto.htm
dove ci sta una ricerca timbrica ed una fusione (pudp).

Mario Carbone

Organetto1

Sono pienamente d\'accordo con voi, ma non volevo rivoluzionare il patrimonio musicale già esistente, che è pur sempre a me tanto caro (sono un romantico...!). Da una ricerca da me effettuata ho trovato che la musica microtonale esiste già...e precisamente in India (...anche se da alcuni millenni!). Loro hanno strumenti, tipo sitar, etc. con cui eseguono motivi estasianti, di intensa spiritualità. Tutto ciò appartiene alla loro cultura, che è ben diversa dalla nostra. Ma, avendo constatato, pure, che al giorno d\'oggi il patrimonio artistico, culturale, musicale e via dicendo, va sempre più a confluire nell\'universale, mi è parsa plausibile l\'idea di costruire un organetto microtonale, che sarebbe veramente rivoluzionario.
 

Organetto1

Ho continuato a fare ricerche sulla microtonalità e devo ammettere che sono attratto molto dal modo con cui gli indù hanno concepito la suddivisione dell\'ottava. Il loro sistema di notazione è uguale al nostro, voglio dire che le sette note coincidono con le nostre Do (Sa), Re (Re), Mi (Ga), Fa (Ma), Sol (Pa), La (Dha), Si (Ni), Do (Sa) ed hanno più o meno la stessa frequenza, misurata in Hertz. L\'ottava, però, è suddivisa in mezzi \"semitoni\", nella maniera seguente: tra il do e il re ci sono quattro mezzi \"semitoni\"; tra il re e il mi, tre mezzi \"semitoni\"; tra il mi e il fa , due; tra il fa e il sol, quattro; tra il sol e il la, tre; tra il la e il si, quattro e tra il si e il do, due. Devo aggiungere che anche i nostri suoni omologhi del sistema temperato coincidono più o meno con i corrispondenti microtoni del loro sistema...ma allora, dove sta il problema? Credo che con siffatta disposizione delle note è possibile eseguire tutta la nostra letteratura musicale, con la possibilità, in senso migliorativo, di effettuare, con i microtoni, quelle sottili sfumature di cui accennavo altrove. Contro le trenta scale conosciute nel nostro sistema temperato, gli indù ne hanno a disposizione settantadue, con le quali possono allargare enormemente le loro possibilità musicali.
Senza volerlo, quando ponevo questo problema da profano, avevo intuito, invece, la questione della microtonalità. Ne deduco che è sempre bene fare ricerca.
 

admin

La ricerca è fondamentale, ma anche il percorso di altri ricercatori e musicisti è importante che hanno fatto già la stessa  strada.
Questo non vuol dire non ricercare, ma studiare prima i grandi ricercatori della musica e le loro scelte e poi proseguire sulla propria strada.
Le mie risposte sulla Microtonalità volevano farti notare che già altri avevano affrontato il problema impegnando la loro vita.
Buona ricerca....... senza la ricerca non si progredisce mai
Mario Carbone